Io non vivo propriamente a Udine, dove semplicemente si svolgono i miei studi, eppure ho sempre percepito un senso di forte appartenenza a Udine.
Si tratta di una città, invero, un po' snob e un po' altezzosa, sempre alla ricerca di un modo per emergere, per sembrare all'altezza del suo ruolo di capoluogo friulano. In passato ha sofferto di un complesso di inferiorità verso Venezia, e di questo suo sentimento rimane traccia negli edifici che nello stile ricordano quelli veneziani, a causa degli archi sottili e a sesto acuto tutti intarsiati che emergono da edifici rustici, friulani.
A tratti Udine si fa borgo amichevole, quasi paesano. A tratti, città austera, un po' fascista, un po' triestina. Tal volta, invece, ricorda Venezia, appunto. E in questa fusione di stili Udine ritrova la propria natura, quella di una rosa rampicante e delicata ma piena di spine, un po' come tutte le donne friulane.
A tratti Udine si fa borgo amichevole, quasi paesano. A tratti, città austera, un po' fascista, un po' triestina. Tal volta, invece, ricorda Venezia, appunto. E in questa fusione di stili Udine ritrova la propria natura, quella di una rosa rampicante e delicata ma piena di spine, un po' come tutte le donne friulane.
E' una di quelle città che dovrebbe meritare una sosta: costruita a misura d'uomo, penso sia tuttora una delle poche città che non ti fanno sentire oppresso e chiuso fra gli edifici, ma che al contrario ti abbracciano quasi come se fossi tu stesso una parte preziosa della loro architettura.

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